martedì 29 novembre 2011

dopo Berlino

                prima parte


                 seconda parte

Di ritorno da Berlino dopo la proiezione di "Cento passi per la libertà". Sono passati due giorni, ma le sensazioni vissute nel fine settimana sono ancora forti e vive. Sabato appena arrivato a Berlino ho conosciuto Gegia, ispiratrice e organizzatrice della proiezione, e Antonella che negli ultimi giorni è stata una presenza fondamentale perchè ha fatto una revisione dei sottotitoli, nei pochi spazi di tempo che aveva a disposizione, permettendo in questo modo di far capire anche ai tedeschi i dialoghi del documentario. La domenica abbiamo incontrato la terza organizzatrice, Sabrina, che con la sua forza e impegno è stata per diverse settimane all'inseguimento del proprietario del cinema per organizzare la proiezione. A loro va il mio primo ringraziamento. Il secondo va a Barbara che mi ha accompagnato e che ha ripreso il dibattito che si è tenuto dopo la proiezione. E infine vorrei ringraziare lo sponsor "Caseaberlino.com" e tutti quelli che hanno aiutato a promuovere l'evento, Pascale del "Nuovo Berlinese" e l'istituto italiano di cultura di Berlino tra gli altri. E ovviamente tutti quelli che hanno partecipato alla serata e condiviso le emozioni.
Dopo le prove tecniche delle 14.00 siamo andati a prendere un caffè e ad aspettare le 16.00. Tutti speravamo che venisse gente, ma non sapevamo quanti aspettarcene. Le ragazze hanno fatto tantissima promozione e nel mio piccolo ho cercato di contattare quante più persone possibile anche attraverso il gruppo su facebook "italiani a Berlino".  Verso le 15.30 ci siamo diretti verso la sala che ci hanno assegnato. Quella piccola da 70 posti. Abbiamo aspettato che terminasse il film per bambini che ci precedeva. Non deve essere stato un grande film perchè dalla sala sono usciti 3 bambini e un genitore con un'espressione tra il depresso e lo sconvolto...
Siamo entrati e la sala si è velocemente riempita. E continuava ad arrivare gente. Gegia è andata a parlare con Dirk, il proiezionista, chiedendo di spostarci nella sala più grande. E intanto le persone non sapevano dove sedersi. Finalmente abbiamo avuto l'ok e Sabrina, prendendo la situazione in pugno, ha comunicato a tutti che la proiezione si sarebbe tenuta nella sala grande. Il primo obiettivo l'abbiamo raggiunto: far venire gente a vedere il film. Arrivati nella sala grande, abbiamo preso posto e dopo il settaggio dello schermo è iniziata la proiezione. Abbiamo avuto un pò di problemi con i sottotitoli che in alcuni casi non si riuscivano a leggere, ma la proiezione è andata molto bene.
Finito il documentario ci siamo spostati al piano superiore dove era previsto l'aperitivo. Vino, bibite e tanta pizza! A quanto pare sono dovuti correre a ordinarne dell'altra perchè non si aspettavano tanta gente. Non sono venuti solo italiani, ma anche tedeschi. Dopo una decina di minuti è iniziato il dibattito e ho risposto alle domande che mi venivano poste con al mio fianco Antonella che traduceva in tedesco.
Ho spiegato da dove è nata l'idea e il mio obiettivo che non era fare un film su de Magistris, ma sulla voglia di cambiamento dei napoletani  che hanno trovato in Luigi un punto di riferimento politico. Le domande che ho ricevuto riguardavano quasi esclusivamente la situazione napoletana attuale e poco il film. Mi hanno chiesto quale è al momento la situazione della spazzatura, se c'è ancora entusiasmo, se de Magistris riesce a cambiare le cose, etc. Ho risposto ovviamente dando la mia opinione cercando però quasi sempre di fare riferimento al film. Diversi interventi mi hanno fatto molto piacere. Mi hanno detto che è stato bello vedere entusiasmo e voglia di reagire a Napoli e che il documentario riesce a trasmettere questa forza e questa energia. Una ragazza mi ha anche commentato che il documentario ha una carica e una forza universali e che deve continuare a girare perchè trasmette non solo l'entusiasmo, ma la sensazione che le cose possono cambiare. La forza e la partecipazione viste a Napoli possono contagiare altri movimenti in tutto il mondo. Il dibattito si è chiuso con la speranza che questo di de Magistris non sia come il bassolinisimo degli anni novanta. Tanto entusiasmo finito nella "monnezza".
Sono particolarmente contento di portare all'estero un'immagine positiva di Napoli. Di una città e di una cittadinanza che non abbassa la testa, ma che con orgoglio vuole cambiare le cose e si è messa in movimento. È stata davvero una bella esperienza e spero che ci siano altre possibilità in altre parti di Europa e, magari, del mondo. Quella di Berlino è stata la prima proiezione fuori dall'Italia. Il primo passo è stato fatto ora bisogna farne altri 99. Cento proiezioni per i Cento passi.

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