mercoledì 29 febbraio 2012

Proiezione a Napoli

Venerdì 2 marzo 2012 alle ore 18.30 in via Napoli 86 presso la sede del Partito del Sud è in programma la proiezione del documentario. Cento passi per la libertà ritorna a Napoli e sarà l'occasione per parlare di una città diversa, positiva e propositiva lontana dagli stereotipi. 


Giovedì 1 marzo dalle ore 13.30 alle 14.00 sarò ospite della radio dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Parlerò del documentario "Cento passi per la libertà" e della proiezione di venerdì. È possibile suguire anche in diretta streaming. http://www.livestream.com/runradiounisob



domenica 19 febbraio 2012

incontro con de Magistris a Barcellona


Sabato 18 febbraio si è svolto a Barcellona presso l'Istituto Europeo di Design l'incontro tra Luigi de Magistris e gli italiani residenti nella città catalana. L'evento è stato organizzato da Augusto Casciani dell'agenzia di eventi Italia.Es ed era prevista la proiezione di alcuni frammenti del documentario "Cento passi per la libertà". La presentazione di de Magistris è nata ed è stata organizzata negli ultimi dieci giorni. Il sindaco aveva in programma riunioni con il presidente del Forum delle Culture e con il sindaco Trias di Barcellona per parlare di progetti e rapporti tra le due città e Augusto è stato bravo a trovare il tempo e lo spazio per organizzare l'incontro.
Io, non potendo proiettare tutto il documentario per motivi di tempo e soprattutto per lasciare spazio, giustamente, all'intervento di de Magistris e alle domande del pubblico, avevo preparato il trailer e alcuni spezzoni significativi sperando di riuscire ad avere qualche minuto. Sono arrivato alle 11.00 del mattino per le ultime prove tecniche e per sistemare la videocamera che Matteo, che ringrazio per le riprese, avrebbe usato. L'acustica delll'aula magna era pessima e i microfoni non funzionavano nemmeno tanto bene, ma per i tecnici dello IED non c'erano problemi. Alle 11.30 sono arrivate le prime persone che piano piano hanno occupato i posti a sedere. Poco dopo le 12.00 è arrivato de Magistris insieme ad Augusto accolti da Alessandro Manetti il direttore dello IED. Dopo una veloce visita degli spazi della struttura recentemente inaugurata è iniziato l'incontro. Al tavolo eravamo seduti io vicino al computer pronto a far partire i video alla fine dell'intervento, Luigi accanto a me e poi Alessandro, il direttore dello IED, e Augusto che introduceva e moderava la discussione. Le persone presenti saranno state un centinaio circa.
Luigi ha parlato per una ventina di minuti e ha raccontato Napoli: quello che si sta facendo, le speranze, la voglia di partecipazione dei cittadini e il tentativo da parte dell'amministrazione di stare vicino alla gente. In sala il pubblico era attentissimo e molto interessato. Dalle parole di de Magistris traspariva l'amore e l'impegno che sta mettendo per Napoli. Io ascoltavo e osservavo. Quando sono iniziate le prime domande da parte del pubblico Luigi scriveva tutto e rispondeva a tutti in modo accurato, motivando e coinvolgendo cercando davvero di trasmettere qualcosa. Particolarmente interessanti i passaggi sulla Palestina e sul ruolo internazionale che deve tornare ad avere Napoli come quando era capitale del Regno delle Due Sicilie. Alcune persone sia ieri che oggi mi hanno detto che ascoltandolo gli è venuta voglia di tornare a vivere e a lottare a Napoli e per Napoli. Ed è una frase che durante le proiezioni del documentario ho già sentito. "Ma allora c'è speranza?" mi hanno chiesto. Secondo me la speranza deve essere accompagnata da cambiamenti concreti. Una ragazza dal pubblico ha detto che forse per noi il treno è già passato. Forse è così, ma credo che a Napoli ci sia un gruppo di persone, in costante aumento, con voglia davvero di cambiare le cose. E Luigi è un punto di riferimento forte e carismatico intorno al quale si può costruire un cambiamento.



Nel video postato c'è la sintesi dell'intervento di de Magistris e poi negli altri due ho voluto lasciare quasi interamente le domande e le risposte che hanno vivacizzato l'incontro. Alla fine personalmete non ho avuto molto spazio e ho dovuto velocemente far partire il trailer che si sentiva malissimo, ma prima ho voluto spiegare perchè ho realizzato il documentario: la spinta a farlo mi è venuta dall'indignazione e dalla rabbia di vedere sempre e solo un'immagine negativa di Napoli. Ero stufo di sentir parlare solo di monnezza, camorra, droga, etc. Napoli era ed è molto di più e spero attraverso il documentario di aver mostrato un'altra immagine della città e dei napoletani.

Concludo citando il concetto  a proposito dei sogni di cui de Magistris ha parlato durante l'intervento e che mi ha colpito particolarmente: "mai smettere di sognare...molti sogni si possono realizzare...e in realtà sognare è un atto di realismo, è la determinazione". Sono d'accordissimo con questa definizione e credo che i sogni aiutino, per citare Vittorio Arrigoni, a restare umani.

venerdì 10 febbraio 2012

Servizio di Btv su "Cento passi per la libertà"



La televisione catalana Btv all'interno del programma "El Plan B" ha realizzato un servizio sul documentario. "Cento passi per la libertà" sta avendo sempre più spazio e sta suscitando tanto interesse.

Proiezione a Barcellona presso il centro culturale RAI ART

Ieri si è conclusa l'ultima delle proiezioni previste a Barcellona in questo mese di febbraio. La serata per il pubblico è iniziata alle ore 20.00 presso il centro culturale Rai Art sito in c/Carders 12. Per noi organizzatori è iniziata molto prima. La serata, denominata "los jueves al sur" (i giovedì al sud) consisteva nella proiezione di "Cento passi per la libertà" e a seguire una cena a base di assaggi di prodotti tipici del sud Italia. Il tutto condito da ottima musica made in sud.
Con Matteo, Valentina e Daniela ci siamo ritrovati alle 19.00 per organizzare al meglio la serata. Era difficile fare calcoli perchè non avevamo un numero preciso di persone e non potevamo fidarci delle adesioni avute su facebook. Abbiamo sistemato la cucina e organizzato insieme a Francesco la disposizione dei tavoli e gli orari della proiezione e della cena. Avevamo portato anche piatti e bicchieri di plastica, ma, giustamente, le regole di casa Rai sono chiare: inquinano, ogni persona dopo mangiato pulisce il proprio piatto. Ci siamo quindi organizzati di conseguenza. Quando già stavano arrivando le prime persone si è presentato Roberto con uno zaino verde militare da cui spuntavano due baguette. Veniva da parte del nostro sponsor/collaboratore Piccola Cucina Italiana che ci ha gentilmente offerto due vasetti pieni di friarielli e altre stuzzicherie napoletane.
Dopo aver lasciato i ragazzi a organizzare la cucina sono andato in sala proiezione. Una sala grande, con un bel palco tutto attrezzato e ho aiutato Francesco a sistemare le sedie. Alle 20.45 abbiamo iniziato la proiezione. Erano presenti una quarantina di persone e alcune sono arrivate a proiezione già iniziata.
Al termine, una volta accese le luci, ho parlato brevemente della situazione politica di quel momento a Napoli anche per contestualizzare gli eventi e far capire a chi non sapeva, soprattutto agli spagnoli, quale fosse il contesto in cui si era svolta la campagna elettorale. Non è durato molto il dibattito, forse per l'ora e anche perchè c'era la cena pronta nell'altra sala.
Francesco, un amico di Milano di padre napoletano, mi ha chiesto i motivi per cui i napoletani hanno riconosciuto la leadership di de Magistris e quali similitudini vedevo con l'elezione di Pisapia a Milano. Le risposte sono presenti nel video. La cosa che vorrei sottolineare, che si ricollega poi anche ad altre domande che mi sono state rivolte, è che secondo me le due situazioni sono molto diverse tra loro. Pisapia a Milano è vero che non era l'esponente del PD, ma è stato eletto grazie all'organizzazione e ai voti del PD, oltre che a una forte mobilitazione popolare. A Napoli de Magistris è stato appoggiato da pochi e piccoli partiti e ha vinto davvero grazie alla gente che ha riconosciuto nella sua figura la possibilità di cambiare qualcosa. Ora speriamo tutti che il cambiamento dello scorso maggio porti a un rinnovamento della città e soprattutto del modo di fare politica. Sette mesi sono ancora pochi per vedere i frutti. Aspettiamo, i cento passi sono appena cominciati.

mercoledì 8 febbraio 2012

Proiezione a Barcellona presso il centro culturale RAI ART


Dopo la magnifica location dell'Istituto di Studi Catalani "Cento passi per la libertà" apre le porte del centro culturale RAI ART nel cuore del barrio Born di Barcellona. La serata è intitolata "Los jueves al Sur" e inizierà alle 20.00. La proiezione del documentario è prevista alla 20.30 e all'entrata verrà offerto un bicchiere di vino gentilmente messo a disposizione da Delizie che per la seconda volta offre un sorso di sud ai presenti in sala. 

Al termine della proiezione ci sarà l'incontro/dibattito con l'autore dei "Cento passi" e a seguire una cena a base di "tapas" del Sud Italia con gustosissime specialità campane, calabresi, pugliesi e siciliane preparate da Matteo Manfredi, Valentina Lamanna, Daniela Cucina Divina e Marco Rossano. In più ci sarà un omaggio gastronomico a sorpresa del nuovo supporter PCI ovvero Piccola Cucina Italiana. Il tutto condito da un'ottima musica. Made in Sud ovviamente.

 

venerdì 3 febbraio 2012

Proiezione a Barcellona all'Institut d'Estudis Catalans


La seconda proiezione di "Cento passi per la libertà" a Barcellona si è svolta nella magnifica cornice dell'Institut d'Estudis Catalans che si trova nell'antico ospedale di Sant Pau nel centro della città catalana. La serata è stata organizzata da Nadja Monnet dell'associazione Contraplano LAD. La proiezione era prevista per le 18.30, ma alle 17.00 ero già lì per le prove tecniche di proiezione con il signor Ramón il simpaticissimo tecnico dell'istituto con una parlata stretta difficilmente comprensibile. Non sapevo quanta gente sarebbe venuta perchè la giornata è stata caratterizata da un forte freddo e alcune nevicate che hanno trovato impreparata la città e soprattutto hanno notevolmente diminuito la voglia di uscire di molte persone. Alle 18.20 sono arrivati i primi spettatori e poi piano piano la sala Pi y Sunyer (nella foto) di 42 posti si è quasi riempita. Hanno pertecipato alla proiezione alcuni amici, italiani e non, e persone che non conoscevo. Dopo essere stato presentato da Nadja ho fatto una piccola introduzione e spiegato la situazione politica in cui si trovava Napoli in quei mesi e le condizioni della città dopo la precedente amministrazione. Ho parlato un pò troppo, ma anche per permettere a un amico, che aveva sfidato la neve, di arrivare in tempo. È arrivato un pò in ritardo, ma ha comunque assistito alla proiezione, alla discussione successiva e alla birretta di fine serata.

   Al termine del filmato, come un orologio svizzero, è tornato il signor Ramón ad accendere le luci e a spegnere il proiettore. Ho dato inizio alla discussione parlando in generale della mia esperienza e del mio punto di vista rispetto alla campagna elettorale e chiarendo fin da subito che ho realizzato il documentario da indipendente e non l'ho fatto su commissione o pagato. Il dibattito è stato interessante e devo ringraziare Alessandro per le riprese e Matteo per le fotografie.
   Sono state diverse le domande e le osservazioni interessanti. Mi è stato chiesto quale è stato il motivo per cui ho deciso di realizzare il documentario. La mia risposta è stato per l'indignazione verso la politica italiana e napoletana e la rabbia di sentir parlare e vedere anche a Barcellona le immagini di una Napoli che sembrava essere solo "monnezza e camorra". Volevo raccontare la voglia di cambiamento e documentare la vera Napoli.
    Un'altra domanda interessante è stata se credo nella possibilità di riuscita di una campagna elettorale di quel tipo anche in Spagna. Secondo me è possibile se si trova un candidato di rottura e fuori dagli schemi politici tradizionali. Tra le osservazioni quella di Jesús de Miguel mi ha molto colpito. Mi ha detto che è molto interessante e il documentario riesce a trasmettere il senso di identità. Ha anche paragonato il filmato alla processione della settimana santa di Siviglia nel senso di attaccamento, di orgoglio e di amore verso la città come se fosse una donna. E non succede spesso. Difficilmente c'è un senso così forte di identità con una città. Il discorso si è spostato ovviamente sulla politica italiana, su cosa stia facendo adesso l'amministrazione e su un elemento che ha molto colpito un catalano e un argentino presenti in sala: la tranquillità di de Magistris a camminare per strada e in mezzo alla gente con il timore, concreto, di ritorsioni e minacce da parte della camorra che è stato uno dei suoi bersagli principali durante la campagna elettorale. È difficile spiegare certe dinamiche a chi non le vive e soprattutto ne è a conoscenza attraverso filmati, cattiva informazione, film etc. Si sono meravigliati di quanto fosse "normale" la situazione quasi come se pensassero a una città in guerra. E questo per me è un motivo in più per continuare a far girare e vedere il documentario per spiegare e dare un'altra immagine, positiva e contro lo stereotipo, della città di Napoli.
   Il prossimo appuntamento barcellonese è previsto giovedì 9 febbraio al centro culturale RAI ART e in occasione ci sarà anche una cena "duosiciliana" con assaggi di piatti tipici campani, calabresi e siciliani. I cento passi continuano.