domenica 20 maggio 2012

Proiezione a Barcellona


Il 19 maggio 2012 a Brindisi una giovane ragazza di 16 anni ha perso la libertà di vivere a causa di un attentato di cui ancora non si conoscono i responsabili. Subito si è parlato di mafia e di SCU, ma il sospetto è che ci sia ben altro sotto. Purtroppo la giovane vita di Melissa è stata spezzata e nessuno gliela restituirà mai. Ho voluto dedicare la proiezione di Cento passi per la libertà a Barcellona proprio a lei. Non servirà a molto, ma sentivo di doverlo fare. Per non dimenticare.
La presentazione del documentario organizzata in collaborazione con il Centro culturale Ama l'Italiano si è tenuta nel Casal de Barri "Pou de la Figuera" nel centro di Barcellona.
Lo spazio è interessante e il comune lo mette a disposizione gratuitamente per le associazioni che vogliono svolgere attività gratuite per la comunità. Questo è uno dei tanti motivi per cui Barcellona è una città dove si può vivere bene. Ho appuntamento con Ada, che insieme a Michela, gestisce il centro. Controlliamo il proiettore, i livelli del suono e poi sistemiamo le sedie e i tavoli per l'aperitivo preparato dalle ragazze e integrato dalla pizzeria napoletana NAP. Per il dessert un'altra napoletana, Luisa ha preparato una torta tipica napoletana: una caprese (nella foto) che ha definito militante! Luisa gestisce anche un gruppo su facebook che si chiama Club fans de las tartas de Luisa!
Con Ada decidiamo di sistemare tre file da una decina di sedie l'una, non sono tante, ma meglio così che lasciare eventuali sedie vuote poi se arriva più gente possiamo sempre aggiungerne. La proiezione è prevista alle 18.30. A dieci minuti dall'inizio sono poche le persone arrivate. Con molto piacere rivedo dopo anni un amico catalano, Biel e poi piano piano la sala si riempie. Arrivano amici vecchi e nuovi, persone che aspettavo e altre che non conoscevo. Addirittura rivedo Giuseppe, il fratello di Alessandro un mio caro amico delle elementari e medie. Erano più di 20 anni che non ci incontravamo! C'è bisogno di più sedie e i nuovi arrivati le prendono dal fondo della sala. Mancano Matteo e Valentina che devono fare riprese e foto. Ci sentiamo al telefono e scopro che hanno sbagliato indirizzo, ma stanno arrivando. Intorno alle 18.45 la sala è praticamente piena, ci sono circa 60 persone. Ada prende la parola e mi presenta. Come sempre non mi piace parlare prima della proiezione, ma cerco di descrivere il contesto politico in cui si svolgevano le elezioni dell'anno passato. Inoltre aggiungo che ho fatto il documentario perchè stanco dell'immagine negativa di Napoli, solo monnezza e camorra, e volevo quindi documentare un importante momento di cambiamento politico e sociale che stava avvenendo nella città grazie al risveglio e alla partecipazione della cittadinanza. Dopo la breve introduzione auguro buona visione e faccio partire il documentario.
Purtroppo inizio il dibattito parlando della situazione attuale di Napoli. Dico purtroppo perchè mi piacerebbe parlare del documentario, di ciò che è avvenuto lo scorso anno, delle motivazioni che mi hanno portato a farlo e del processo creativo. Invece le domande, come succede sempre durante le discussioni post proiezione, vertono sulla situazione napoletana e su come si stia muovendo l'amministrazione. Specifico che non ho lavorato e non lavoro o sono pagato da de Magistris o dal suo staff quindi tutto quello che dico è una mia opinione personale e ho realizzato il documentario da indipendente. Nel pubblico c'è una donna che polemizza sin dall'inizio in un modo sgarbato e maleducato. Usa un tono aggressivo e non lascia parlare. Quando uno si rivolge a lei sbuffa, sgrana gli occhi etc. Insomma non è la situazione migliore per un tranquillo dibattito. La polemica si scatena perchè affermo che, dal mio punto di vista, la situazione a Napoli in un anno è migliorata almeno per quanto riguarda l'immagine della città verso l'esterno. Se prima si parlava e si vedeva monnezza quando si trattava di Napoli ora si parla della città, della bellezza, della Coppa America. La donna, un architetto, molto alterata, tra le altre cose, dichiara che è stufa del populismo di de Magistris, che si sperperano soldi, non si affrontano le priorità, che nessuno voleva la coppa America e molti hanno votato de Magistris perchè mancava un'alternativa, che non c'è risveglio etc. Io cerco di rispondere pacatamente portando esempi concreti, ma non serve a nulla. Lei continua nella sua filippica contro tutto e tutti. Non si può vivere di immagine afferma.
- È vero -, interviene Diego dal pubblico,  - non si può vivere di immagine però è importante un rilancio dell'immagine verso l'esterno perchè può aiutare anche all'interno così come succede per i commercianti che hanno incrementato le vendite. Dopo tanto tempo - continua - in cui si è parlato solo negativamente di Napoli finalmente si raccontano anche le cose positive - conclude. Io continuo a fare esempi di atti concreti che si stanno facendo al di là della coppa America. La forte partecipazione, la vicinanza ai cittadini, la convenzione con l'assicurazione inglese per eliminare la discriminazione assicurativa etc. La tipa non demorde e ormai in un delirio polemico afferma che la coppa America non è la priorità e fa l'esempio della chiusura del museo Madre. A questo punto altre persone dal pubblico intervengono affermando che il Madre è gestito da Cicelyn da anni e tutti i soldi che hanno ricevuto se li sono mangiati.

A questo punto mi viene il dubbio: che l'architetto sia un'infiltrata del Pd? Ma come può dare la colpa alla nuova amministrazione di ciò che è stato fatto in passato? E poi la chiusura del Madre è davvero una priorità? Mi sembra il classico atteggiamento di chi è in malafede e di chi evidentemente ha una situazione personale particolare. Il dibattito continua ancora un pò e lo chiudo ricordando le parole di Bonnie, l'americana che gestisce il sito Napoli Unplugged. Solo chi non viaggia e non conosce il mondo può affermare che Napoli sia pericolosa, sporca etc. i problemi di Napoli, che comunque ci sono, sono gli stessi di qualunque grande metropoli del mondo. Il problema è che molti napoletani provano uno strano piacere a parlare negativamente della loro città. E mai come in questo caso le parole dell'americana innamorata di Napoli trovano riscontro.
Le foto di Matteo Manfredi della presentazione si possono vedere qui.

sabato 12 maggio 2012

Proiezione a Londra


Giovedì 10 maggio si è tenuta la prima proiezione in terra inglese. Dopo la tappa berlinese e le presentazioni a Barcellona "Cento passi della libertà" giunge a Londra. Erano mesi che stavamo parlando di una possibile proiezione insieme a Manfredi Nulli, coordinatore di Italia dei Valori Uk e finalmente siamo riusciti a organizzarla alla SOAS, School of Oriental and African Studies grazie all'impegno di Antonella Maizza in collaborazione con l'associazione Italian Society.
Le giornata è iniziata presto: partenza in mattinata da Napoli con volo Easy Jet. L'aereo, in ritardo di un'ora a causa di non ben identificabili problemi tecnici, finalmente decolla con destinazione London Stansted. Arrivato in terra d'albione cerco l'autobus che mi deve portare al centro di Londra e da lì all'albergo che si trova nella zona di Queensway. Il viaggio attraverso le campagne inglesi dura un'oretta prima di entrare nel traffico londinese. Scendo alla fermata di Marble Arch per poi prendere la Central Line, quella rossa. Anche dopo varie visite a Londra mi ostino a chiamare le linee della metropolitana secondo il colore e non il nome. Dopo un paio di fermate nell'Underground arrivo a destinazione e il famoso clima inglese mi da il benvenuto: raffiche di pioggia e vento che mi costringono a rimanere al coperto all'uscita della metro insieme a tante altre persone. In realtà sembra che la pioggia a Londra sia tornata da poco tempo a questa parte perchè per due anni ha piovuto pochissimo e si è parlato addirittura di siccità. Me ne accorgo perchè in giro ci sono tantissimi cartelloni che pubblicizzano l'uso moderato dell'acqua.
Dato che non accenna a smettere, e non ho tanto tempo a disposizione, mi armo di coraggio e affronto la pioggia in direzione dell'albergo. Dopo una decina di minuti cercando riparo sotto qualsiasi illusoria protezione arrivo in albergo tutto bagnato. Il tempo giusto di sistemarmi, asciugarmi e cambiarmi un attimo che devo uscire per andare all'appuntamento con Antonella con la quale ci vediamo a Russell Square, a pochi passi dalla SOAS. 
Ci incontriamo alle 18.15 e dopo pochi minuti arriviamo alla SOAS ed entriamo nell'aula 3 che ci hanno prenotato. Mentre facciamo le prove tecniche arrivano anche Santino e Fabrizio che fanno parte dell'organizzazione e si preparano a fare il video e le fotografie dell'incontro. Inaspettatamente viene per un saluto veloce un mio caro amico catanese, Angelo, che purtroppo non può trattenersi perchè ha promesso alla fidanzata di andare a un concerto di musica classica. Ci salutiamo non prima di uno scambio di battute sulla prossima partita di Coppa Italia tra Napoli e Juventus (lui catanese, ma juventino!) e sulla possibilità da parte del suo studio di architettura di partecipare al bando per la costruzione del nuovo stadio a Napoli. 
La sala lentamente si riempie e finalmente incontro di persona Manfredi. Da oltre un anno comunichiamo attraverso facebook e l'email. Ci siamo conosciuti proprio in occasione della campagna elettorale di Napoli perchè da Londra avevano girato un video sostegno per de Magistris che ho avuto la possibilità di montare. Probabilmente si candiderà alle politiche del 2013 nel collegio europeo.
Dopo una piccola introduzione da parte mia sui motivi che mi hanno spinto a fare il documentario intorno alle 19.20 diamo inizio alla proiezione. Al termine inizia il dibattito. In sala sono presenti una trentina di persone e purtroppo essendo periodo di esami molti soci della Italian Society non hanno potuto assistere alla proiezione. Stranamente c'è solo un napoletano, Gennaro. La maggior parte delle domande si concentra sulla situazione attuale della città, su quanto sia ancora forte la partecipazione popolare. Rispondo che forse, dal mio punto di vista, l'identificazione con la figura di de Magistris è un pò calata mentre è aumentata l'identificazione con la città e la voglia di partecipare e di cambiarla. Ma di questo sui media nazionali difficilmente si parla. Racconto dell'esperienza del gruppo dei "Friarielli Ribelli" o del forte associazionismo presente a Scampia. Per un momento abbiamo sfiorato anche l'incidente "diplomatico". Uno dei presenti in sala, Stefano, critica il bacio di de Magistris al sangue di San Gennaro, considerandolo un gesto ipocrita e di folclore. Gennaro risponde anche un pò duramente (forse per via del nome?) difendendo il rito. Prima che si surriscaldino gli animi intervengo e faccio un esempio di quello che potrebbe essere il rito dello scioglimento del sangue. E cito la meravigliosa Siviglia e le processioni della "Semana Santa". La città andalusa ogni anno nel periodo di Pasqua si riempie di turisti in visita per assistere ai riti. E non lo fanno per folclore o per un sentimento religioso, ma sono presenti per vivere la città e partecipare al rituale che, è inutile nasconderlo, ha anche delle grandi zone d'ombra. Con questo voglio dire che i riti, che possono sembrare solo religiosi o superstiziosi, danno la possibilità di creare cultura, occasioni di incontro, lavoro e sviluppo. 
Alle 21.00 dobbiamo fermarci e dobbiamo lasciare l'aula. Ringrazio tutti per la presenza e per i complimenti ricevuti e con il gruppo organizzatore ci spostiamo a un ristorante nei dintorni per continuare a parlare e terminare la bella serata. Siamo in 8. Manfredi, Antonella, Luca, Enrico, Stefano, Santino e il mitico Gino. Mangiamo antipasti italiani, pizza, panuozzo e per finire limoncello offerto dalla casa. Quale miglior maniera per festeggiare una serata parlando di una Napoli positiva, attiva e partecipativa? 

mercoledì 9 maggio 2012

Video ritrovato proiezione a piazza Bellini



Pochi giorni fa ho recuperato il video della prima presentazione ufficiale del documentario o, meglio, del premontaggio dello stesso datata 18 luglio 2011. La serata della scorsa estate è stata organizzata nella splendida cornice di piazza Bellini insieme alla giornalista Eliana Capretti presso il Caffè Arabo in collaborazione con Omar Suleiman. La proiezione si è tenuta alla presenza del sindaco de Magistris, un mese e mezzo circa dalla vittoria elettorale

Alla serata, presentata simpaticamente dal giornalista Giuseppe Libertino, hanno partecipato anche Andrea Balia del Partito del Sud e Carlo Iannello della lista civica Napoli è Tua. Erano presenti nel pubblico, tra gli altri, Enrico Schettino e Angelo Forgione.

Le riprese dell'intervento di Marco Rossano sono state realizzate da Luca Pepe dell'associazione Insieme per la Rinascita. Il video del saluto finale del sindaco è stato girato da Natalie Colindres. 

Verso Londra

In partenza per Londra dove presenterò il documentario presso la SOAS, School of Oriental and African Studies. La serata è organizzata da l'Italian Society di SOAS. A seguire discuteremo di "Partecipazione popolare e voglia di cambiamento" insieme a Manfredi Nulli, coordinatore di Italia dei Valori UK ed Enrico Scalavino, presidente di Italia dei Valori Londra. 
Ringrazio per l'organizzazione e la gentilezza Antonella Mazzia.

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giovedì 3 maggio 2012

All'Università di Barcellona

Martedì 2 maggio alle 10.00 ho presentato il documentario all'Università di Barcellona e ho tenuto una lezione di due ore con gli studenti del professore Jesús M. de Miguel dell'ultimo anno del corso di laurea in sociologia. Erano una quarantina ed è stata la prima volta che ho parlato del documentario a un pubblico senza italiani. Prima di iniziare una studentessa "sindacalista" ha scritto sulla lavagna che il giorno dopo ci sarebbe stato lo sciopero e la manifestazione. Il professore le ha detto che se avesse voluto avrebbe potuto parlarne, ma la ragazza è tornata al suo posto in ultima fila rifiutando la proposta. Abbiamo quindi iniziato. Dopo aver fatto una piccola introduzione per contestualizzare le elezioni dello scorso anno ho dato inizio alla proiezione della versione da 52 minuti. Durante la proiezione guardavo gli studenti per capire il livello di interesse e, a parte un paio di sbadigli e qualche sms inviato dai cellulari sottobanco, ho riscontrato molta attenzione e in alcune parti anche risate. Mi ha fatto piacere perchè significa che stavano seguendo il video e ciò che stava accadendo.
Terminata la proiezione abbiamo dato inizio al dibattito. Come succede sempre c'era un provocatore che mi ha subito chiesto perchè non ho affrontato il tema della camorra e l'ho solo accennato. Gli ho risposto che nella campagna elettorale erano molte le tematiche e la criminalità organizzata solo una piccola, benchè importante, parte. Il ragazzo non contento ha continuato affermando che non traspariva la pericolosità della camorra. Ho cercato di spiegare che la camorra non è quella del "Padrino" è molto più subdola e pericolosa nelle connessioni e connivenze politiche ed economiche e che non hanno interesse a stare al centro dell'attenzione. Ma il ragazzo non soddisfatto mi ha detto che avrei dovuto parlarne di più. Alcuni suoi compagni l'hanno guardato e hanno sbuffato. Evidentemente è una sua modalità la provocazione. Al che gli ho risposto che il documentario era sulla campagna elettorale e non sulla camorra!
Tra le altre domande ovviamente mi è stato chiesto dopo un anno in che condizioni si trova Napoli e se sono stati fatti passi in avanti. In questi casi mi trovo sempre un pò in difficoltà perchè non facendo parte dello staff e non vivendo a Napoli posso raccontare un'impressione. Invece ho cercato di impostare le risposte su quanto vissuto lo scorso anno. Le tematiche importanti affrontate: legalità, lavoro, giovani, identità napoletana e meridionale, vivibilità, rifiuti. Le modalità della campagna elettorale e l'importanza data al video e ai social network, l'enorme partecipazione popolare e la voglia da parte dei napoletani di dare un'immagine diversa della città e riappropriarsi della stessa. Alla fine il professore de Miguel mi ha chiesto di dare dei consigli ai ragazzi su come impostare il video che dovranno realizzare come progetto di fine corso e di spiegargli quale è stato il processo creativo del documentario. Ho raccontato della nascita dell'idea proprio a Barcellona, del modo in cui sono entrato in contatto con lo staff, dell'idea generale di riprendere la prima settimana e poi come ho deciso di suddividere le scene. Tutto l'iter fino al montaggio. A parte il provocatore e la sindacalista, uscita appena terminata la proiezione, tutti gli altri erano molto attenti e interessati. Alle 12.00 precise la lezione è finita e i ragazzi sono andati via.