giovedì 3 maggio 2012

All'Università di Barcellona

Martedì 2 maggio alle 10.00 ho presentato il documentario all'Università di Barcellona e ho tenuto una lezione di due ore con gli studenti del professore Jesús M. de Miguel dell'ultimo anno del corso di laurea in sociologia. Erano una quarantina ed è stata la prima volta che ho parlato del documentario a un pubblico senza italiani. Prima di iniziare una studentessa "sindacalista" ha scritto sulla lavagna che il giorno dopo ci sarebbe stato lo sciopero e la manifestazione. Il professore le ha detto che se avesse voluto avrebbe potuto parlarne, ma la ragazza è tornata al suo posto in ultima fila rifiutando la proposta. Abbiamo quindi iniziato. Dopo aver fatto una piccola introduzione per contestualizzare le elezioni dello scorso anno ho dato inizio alla proiezione della versione da 52 minuti. Durante la proiezione guardavo gli studenti per capire il livello di interesse e, a parte un paio di sbadigli e qualche sms inviato dai cellulari sottobanco, ho riscontrato molta attenzione e in alcune parti anche risate. Mi ha fatto piacere perchè significa che stavano seguendo il video e ciò che stava accadendo.
Terminata la proiezione abbiamo dato inizio al dibattito. Come succede sempre c'era un provocatore che mi ha subito chiesto perchè non ho affrontato il tema della camorra e l'ho solo accennato. Gli ho risposto che nella campagna elettorale erano molte le tematiche e la criminalità organizzata solo una piccola, benchè importante, parte. Il ragazzo non contento ha continuato affermando che non traspariva la pericolosità della camorra. Ho cercato di spiegare che la camorra non è quella del "Padrino" è molto più subdola e pericolosa nelle connessioni e connivenze politiche ed economiche e che non hanno interesse a stare al centro dell'attenzione. Ma il ragazzo non soddisfatto mi ha detto che avrei dovuto parlarne di più. Alcuni suoi compagni l'hanno guardato e hanno sbuffato. Evidentemente è una sua modalità la provocazione. Al che gli ho risposto che il documentario era sulla campagna elettorale e non sulla camorra!
Tra le altre domande ovviamente mi è stato chiesto dopo un anno in che condizioni si trova Napoli e se sono stati fatti passi in avanti. In questi casi mi trovo sempre un pò in difficoltà perchè non facendo parte dello staff e non vivendo a Napoli posso raccontare un'impressione. Invece ho cercato di impostare le risposte su quanto vissuto lo scorso anno. Le tematiche importanti affrontate: legalità, lavoro, giovani, identità napoletana e meridionale, vivibilità, rifiuti. Le modalità della campagna elettorale e l'importanza data al video e ai social network, l'enorme partecipazione popolare e la voglia da parte dei napoletani di dare un'immagine diversa della città e riappropriarsi della stessa. Alla fine il professore de Miguel mi ha chiesto di dare dei consigli ai ragazzi su come impostare il video che dovranno realizzare come progetto di fine corso e di spiegargli quale è stato il processo creativo del documentario. Ho raccontato della nascita dell'idea proprio a Barcellona, del modo in cui sono entrato in contatto con lo staff, dell'idea generale di riprendere la prima settimana e poi come ho deciso di suddividere le scene. Tutto l'iter fino al montaggio. A parte il provocatore e la sindacalista, uscita appena terminata la proiezione, tutti gli altri erano molto attenti e interessati. Alle 12.00 precise la lezione è finita e i ragazzi sono andati via.

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