Sabato 18 febbraio si è svolto a Barcellona presso l'Istituto Europeo di Design l'incontro tra Luigi de Magistris e gli italiani residenti nella città catalana. L'evento è stato organizzato da Augusto Casciani dell'agenzia di eventi Italia.Es ed era prevista la proiezione di alcuni frammenti del documentario "Cento passi per la libertà". La presentazione di de Magistris è nata ed è stata organizzata negli ultimi dieci giorni. Il sindaco aveva in programma riunioni con il presidente del Forum delle Culture e con il sindaco Trias di Barcellona per parlare di progetti e rapporti tra le due città e Augusto è stato bravo a trovare il tempo e lo spazio per organizzare l'incontro.
Io, non potendo proiettare tutto il documentario per motivi di tempo e soprattutto per lasciare spazio, giustamente, all'intervento di de Magistris e alle domande del pubblico, avevo preparato il trailer e alcuni spezzoni significativi sperando di riuscire ad avere qualche minuto. Sono arrivato alle 11.00 del mattino per le ultime prove tecniche e per sistemare la videocamera che Matteo, che ringrazio per le riprese, avrebbe usato. L'acustica delll'aula magna era pessima e i microfoni non funzionavano nemmeno tanto bene, ma per i tecnici dello IED non c'erano problemi. Alle 11.30 sono arrivate le prime persone che piano piano hanno occupato i posti a sedere. Poco dopo le 12.00 è arrivato de Magistris insieme ad Augusto accolti da Alessandro Manetti il direttore dello IED. Dopo una veloce visita degli spazi della struttura recentemente inaugurata è iniziato l'incontro. Al tavolo eravamo seduti io vicino al computer pronto a far partire i video alla fine dell'intervento, Luigi accanto a me e poi Alessandro, il direttore dello IED, e Augusto che introduceva e moderava la discussione. Le persone presenti saranno state un centinaio circa.
Luigi ha parlato per una ventina di minuti e ha raccontato Napoli: quello che si sta facendo, le speranze, la voglia di partecipazione dei cittadini e il tentativo da parte dell'amministrazione di stare vicino alla gente. In sala il pubblico era attentissimo e molto interessato. Dalle parole di de Magistris traspariva l'amore e l'impegno che sta mettendo per Napoli. Io ascoltavo e osservavo. Quando sono iniziate le prime domande da parte del pubblico Luigi scriveva tutto e rispondeva a tutti in modo accurato, motivando e coinvolgendo cercando davvero di trasmettere qualcosa. Particolarmente interessanti i passaggi sulla Palestina e sul ruolo internazionale che deve tornare ad avere Napoli come quando era capitale del Regno delle Due Sicilie. Alcune persone sia ieri che oggi mi hanno detto che ascoltandolo gli è venuta voglia di tornare a vivere e a lottare a Napoli e per Napoli. Ed è una frase che durante le proiezioni del documentario ho già sentito. "Ma allora c'è speranza?" mi hanno chiesto. Secondo me la speranza deve essere accompagnata da cambiamenti concreti. Una ragazza dal pubblico ha detto che forse per noi il treno è già passato. Forse è così, ma credo che a Napoli ci sia un gruppo di persone, in costante aumento, con voglia davvero di cambiare le cose. E Luigi è un punto di riferimento forte e carismatico intorno al quale si può costruire un cambiamento.
Nel video postato c'è la sintesi dell'intervento di de Magistris e poi negli altri due ho voluto lasciare quasi interamente le domande e le risposte che hanno vivacizzato l'incontro. Alla fine personalmete non ho avuto molto spazio e ho dovuto velocemente far partire il trailer che si sentiva malissimo, ma prima ho voluto spiegare perchè ho realizzato il documentario: la spinta a farlo mi è venuta dall'indignazione e dalla rabbia di vedere sempre e solo un'immagine negativa di Napoli. Ero stufo di sentir parlare solo di monnezza, camorra, droga, etc. Napoli era ed è molto di più e spero attraverso il documentario di aver mostrato un'altra immagine della città e dei napoletani.
Concludo citando il concetto a proposito dei sogni di cui de Magistris ha parlato durante l'intervento e che mi ha colpito particolarmente: "mai smettere di sognare...molti sogni si possono realizzare...e in realtà sognare è un atto di realismo, è la determinazione". Sono d'accordissimo con questa definizione e credo che i sogni aiutino, per citare Vittorio Arrigoni, a restare umani.
Grazie Marco per lo splendido articolo e un grazie speciale per ricordare Vittorio Arrigoni.
RispondiElimina