Giovedì
10 maggio si è tenuta la prima proiezione in terra inglese. Dopo la tappa
berlinese e le presentazioni a Barcellona "Cento passi della libertà"
giunge a Londra. Erano mesi che stavamo parlando di una possibile proiezione
insieme a Manfredi Nulli, coordinatore di Italia dei Valori Uk e finalmente
siamo riusciti a organizzarla alla SOAS, School of Oriental and African Studies grazie all'impegno di Antonella Maizza in collaborazione con l'associazione Italian Society.

Dato che non accenna a smettere, e non ho tanto tempo a disposizione, mi armo di coraggio e affronto la pioggia in direzione dell'albergo. Dopo una decina di minuti cercando riparo sotto qualsiasi illusoria protezione arrivo in albergo tutto bagnato. Il tempo giusto di sistemarmi, asciugarmi e cambiarmi un attimo che devo uscire per andare all'appuntamento con Antonella con la quale ci vediamo a Russell Square, a pochi passi dalla SOAS.

La sala lentamente si riempie e finalmente incontro di persona Manfredi. Da oltre un anno comunichiamo attraverso facebook e l'email. Ci siamo conosciuti proprio in occasione della campagna elettorale di Napoli perchè da Londra avevano girato un video sostegno per de Magistris che ho avuto la possibilità di montare. Probabilmente si candiderà alle politiche del 2013 nel collegio europeo.
Dopo una piccola introduzione da parte mia sui motivi che mi hanno spinto a fare il documentario intorno alle 19.20 diamo inizio alla proiezione. Al termine inizia il dibattito. In sala sono presenti una trentina di persone e purtroppo essendo periodo di esami molti soci della Italian Society non hanno potuto assistere alla proiezione. Stranamente c'è solo un napoletano, Gennaro. La maggior parte delle domande si concentra sulla situazione attuale della città, su quanto sia ancora forte la partecipazione popolare. Rispondo che forse, dal mio punto di vista, l'identificazione con la figura di de Magistris è un pò calata mentre è aumentata l'identificazione con la città e la voglia di partecipare e di cambiarla. Ma di questo sui media nazionali difficilmente si parla. Racconto dell'esperienza del gruppo dei "Friarielli Ribelli" o del forte associazionismo presente a Scampia. Per un momento abbiamo sfiorato anche l'incidente "diplomatico". Uno dei presenti in sala, Stefano, critica il bacio di de Magistris al sangue di San Gennaro, considerandolo un gesto ipocrita e di folclore. Gennaro risponde anche un pò duramente (forse per via del nome?) difendendo il rito. Prima che si surriscaldino gli animi intervengo e faccio un esempio di quello che potrebbe essere il rito dello scioglimento del sangue. E cito la meravigliosa Siviglia e le processioni della "Semana Santa". La città andalusa ogni anno nel periodo di Pasqua si riempie di turisti in visita per assistere ai riti. E non lo fanno per folclore o per un sentimento religioso, ma sono presenti per vivere la città e partecipare al rituale che, è inutile nasconderlo, ha anche delle grandi zone d'ombra. Con questo voglio dire che i riti, che possono sembrare solo religiosi o superstiziosi, danno la possibilità di creare cultura, occasioni di incontro, lavoro e sviluppo.
Alle 21.00 dobbiamo fermarci e dobbiamo lasciare l'aula. Ringrazio tutti per la presenza e per i complimenti ricevuti e con il gruppo organizzatore ci spostiamo a un ristorante nei dintorni per continuare a parlare e terminare la bella serata. Siamo in 8. Manfredi, Antonella, Luca, Enrico, Stefano, Santino e il mitico Gino. Mangiamo antipasti italiani, pizza, panuozzo e per finire limoncello offerto dalla casa. Quale miglior maniera per festeggiare una serata parlando di una Napoli positiva, attiva e partecipativa?
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